Questo fastoso Lezionario fu commissionato a Giulio Clovio da Alessandro Farnese (1520-1589), nipote di papa Paolo III Farnese che lo nominò cardinale all’età di quattordici anni. Entrato nei primi anni Quaranta del XVI secolo al servizio del cardinale, considerato dagli storici il più importante mecenate e amatore d’arte della Roma di metà Cinquecento, il Clovio vi rimase fino alla morte, lasciando in eredità al suo protettore la sua ricca collezione di codici e opere d’arte.
Nel 1589, per lascito testamentario del cardinale, il Lezionario Farnese passò al Sacro Collegio cardinalizio perché fosse usato nella Cappella Sistina , dove viene registrato negli inventari settecenteschi.
Le vicende del codice
Dopo la morte di Alessandro Farnese, il Lezionario dipinto da Giulio Clovio divenne per secoli uno dei Messali usato dai pontefici e dai maggiori principi della Chiesa durante le solenni cerimonie religiose officiate nella Cappella Sistina.
Un uso dettato non solo dalla straordinaria bellezza del codice, ma anche dalla splendida legatura , una preziosa opera di oreficeria purtroppo dispersa a seguito delle razzie di Napoleone, che durante l’occupazione di Roma, nel 1798, trasferì in Francia molti libri liturgici della Cappella Sistina.
In seguito il codice finì sul mercato antiquario, fu acquistato dal collezionista inglese sir John Towneley e dopo vari altri passaggi di proprietà giunse nel 1895 alla New York Public Library.