Il miniatore

L’autore della raffinata decorazione del Lezionario Farnese è il pittore e miniatore Giulio Clovio , nato a Grižane, nell’attuale Croazia, intorno al 1498, ma dal 1516 attivo in Italia, dapprima a Venezia per il cardinale Marino Grimani, poi a Roma, dove operò al servizio del cardinale Alessandro Farnese alloggiando nella splendida dimora del prelato.
Nel 1527 subì le atrocità del Sacco di Roma da parte delle truppe imperiali e decise di votarsi alla religione, diventando canonico agostiniano nel monastero di San Rufino a Mantova. Secondo il Vasari, che lo conobbe personalmente, fu qui che adottò il nome di Giulio in segno di amicizia con Giulio Romano.
Morì a Roma nel 1578 ed è sepolto nella chiesa romana di San Pietro in Vincoli.

La testimonianza del Vasari
Un’autorevole testimonianza del favore di cui Giulio Clovio godeva al suo tempo è fornita da Giorgio Vasari , il quale così si esprime nelle sue Vite a proposito del pittore e miniatore croato: “Non è mai stato, né sarà per aventura in molti secoli, né il più raro né il più eccellente miniatore, o vogliamo dire dipintore di cose piccole, di don Giulio Clovio, poiché ha di gran lunga superato quanti altri mai si sono in questa maniera di pitture esercitati.” Infatti, aggiunge lo storiografo fiorentino, “veduto che più era aiutato dalla natura nelle piccole cose che nelle grandi, si risolvé, e saviamente, di volere attendere a miniare, poiché erano le sue opere di questa sorte graziosissime e belle a maraviglia ”.
Enumerando svariate opere dell’artista, Vasari non esita tra l’altro ad affermare: “Onde possiàn dire che don Giulio abbia […] superato in questo gl’antichi e ‘ moderni, e che sia stato a’ tempi nostri un piccolo e nuovo Michelagnolo .”

Codici prestigiosi
Oltre che da svariati dipinti, l’attività artistica di Giulio Clovio è documentata da celeberrimi codici miniati, alcuni dei quali citati anche dal Vasari.
Tra questi, oltre al Lezionario, spicca il pregevole Libro d’Ore Farnese della Pierpont Morgan Library di New York, immortalato dal pittore spagnolo El Greco, grande amico ed estimatore del croato, in un ritratto dell’artista conservato presso le Gallerie Nazionali di Capodimonte di Napoli.

Una superba decorazione
Il codice è ornato sontuosamente con sei grandi miniature a piena pagina e una serie di straordinarie cornici dorate popolate di putti, maschere, fiori, targhe e figure allegoriche a grisaille.
Particolarmente suggestivo è l’uso dei diversi tipi di oro, che conferiscono ad ogni pagina del Lezionario meravigliosi riflessi.
Nella mutevole e cangiante magia dell’oro , rifulgono le quattro miniature a piena pagina sicuramente ascrivibili alla mano del Clovio: l ‘Adorazione dei pastori (f. 5v), il Discorso della montagna (f. 6v), la Resurrezione (f. 16v) e il Giudizio finale (f. 23v).
Opere in cui la varia e complessa cultura figurativa dell’artista croato, desunta dagli affreschi di Michelangelo e di Raffaello in Vaticano e da opere di Tiziano e di Dürer, si traduce in magistrali schemi compositivi e in un sapiente uso del colore, caratterizzato dall’effetto “cangiante” tipico dell’arte michelangiolesca.
Al Clovio, inoltre, può essere riferita la decorazione a margine dei ff. 2r, 4r e 17r, mentre le altre due miniature a piena pagina ( La consegna delle chiavi , f. 11v, e La Discesa dello Spirito Santo , f. 20v) sono opera di altri miniatori, così come il resto della decorazione.

Giulio Clovio
Giulio Clovio


Giulio Clovio, miniatura
Giulio Clovio, miniatura


Clovio, miniatura
Clovio, miniatura


Il Giudizio Universale
Il Giudizio Universale


Particolare della miniatura
Particolare della miniatura