Fasi di lavorazione

Anche nel caso del Lezionario Farnese, come per tutti i volumi della collana “La Biblioteca Impossibile”, la riproduzione facsimilare è nata dal connubio tra le più sofisticate tecnologie di elaborazione dell’immagine e le tecniche artigianali più tradizionali, in modo da ricreare con i metodi più attuali la particolare magia sprigionata dall’originale.

Per la scelta del supporto, la casa editrice si è orientata su una carta speciale , in grado di simulare perfettamente l’effetto e la texture della pergamena. Una scelta, quella del supporto cartaceo, dettata dall’esigenza di coniugare la massima fedeltà cromatica, tattile e “materica” del facsimile con le maggiori garanzie di resistenza e di durata , in modo da evitare, anche nel caso di un impiego intenso e prolungato, quell’usura e quella fragilità che nel corso dei secoli hanno spesso reso precaria non solo la consultazione ma la stessa sopravvivenza fisica dell’originale. In una sala di posa climatizzata e oscurata, dotata di un’illuminazione specifica, il manoscritto è stato quindi fotografato utilizzando la combinazione di apparecchi, lastre e obiettivi ritenuta più adatta alle caratteristiche del codice.

Le lastre fotografiche sono state poi messe a disposizione degli impiantisti, i quali hanno proceduto alla scomposizione elettronica dei colori che poi sono andati a ricomporsi in fase di stampa. Sfumature, passaggi tonali, persino le impronte lasciate sulla pergamena dai lettori dei secoli passati: nulla è stato tralasciato perché le matrici corrispondessero perfettamente, nelle loro infinite gradazioni cromatiche e chiaroscurali , alla fantasia e alla tavolozza del grande artista artefice delle splendide miniature del codice.

Particolare cura è stata dedicata al trattamento delle aree lavorate con oro in polvere . Nel laborioso processo di realizzazione dei facsimili, tali decorazioni costituiscono infatti una prova particolarmente impegnativa sia per il cromista, che deve confrontarsi continuamente con il manoscritto originale per individuare con esattezza le varie campiture, sia per lo stampatore, il quale per l’oro in polvere, che i miniatori applicavano con un pennello ottenendo un particolare effetto di rilievo, ha fatto ricorso alla stampa serigrafica e ad appositi inchiostri, effettuando con speciali macchine per rilievografia un ulteriore passaggio che ha dato spessore e consistenza tattile alla decorazione o alla vignetta.

Un capitolo a parte è stata infine la riproduzione della legatura , senza dubbio una delle più lussuose realizzazioni dell’artigianato inglese del primo Ottocento. Si è trattato di un lavoro di vero e proprio artigianato artistico , eseguito interamente a mano e preceduto da uno studio accurato di tutti i componenti della copertina: il tessuto in velluto di seta rosso; i cantonali e i fermagli in argento dorato; i medaglioni centrali con gli stemmi Towneley in porcellana. Elementi eterogenei che le mani esperte del legatore hanno assemblato con cura estrema restituendo integralmente la preziosità e la manualità del manufatto originale.

Prima di arrivare a questi risultati, si sono resi inoltre necessari innumerevoli controlli, estenuanti sedute comparative che hanno visto impegnati a New York, alla presenza di “sua maestà” il Lezionario Farnese, le maestranze più qualificate della casa editrice, i tecnici dei fornitori esterni, i funzionari della Biblioteca.

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